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[Puro Veleno]

Nella metà degli anni Sessanta, proposta dall’editore Cervinia, arriva in edicola la testata Spettrus.
Il formato è, naturalmente, quello che sta riscuotendo grande successo, il tascabile, sulle orme di Diabolik, Kriminal e Satanik.
Anche sulla copertina del primo numero non manca poi il richiamo con lo strillo in alto (“Pazzo – diabolico – criminale”) a due serie che stanno spopolando.
Anche la foliazione è quella standard (128 pagine + le 4 di copertina), il prezzo allineato ai tempi (150 lirette).
La periodicità è inizialmente mensile per poi diventare quattordicinale.
Usciranno 50 albi, divisi in due serie (la prima di 46 e la seconda di 4). Chiudendo i battenti (salvo ristampe e raccolte) nel giugno 1967.
Nel primo albo (che ho tra le mani) non sono accreditati gli autori, ma dovrebbe trattarsi di Alfredo Saio e Andreina Repetto (per i testi) e di Franco e Fausto Oneta (per i disegni). Le copertine sono invece lavoro di Amerigo Arrigoni.



Se il genere è quello nero va detto che è immerso in un’atmosfera fanta-horror.
Il protagonista dedito al Male prende le mosse da un esperimento scientifico conclusosi tragicamente le cui conseguenze hanno dato vita a una forma incorporea di energia, assolutamente maligna, che si muove proprio come uno spettro invisibile pronto a impadronirsi dei corpi delle sue vittime per dettare le proprie volontà.
Quello che il lettore vede in luogo di Spettrus sono due occhi demoniaci che vagano nello spazio a simboleggiare la minaccia sempre presente e pronta colpire per procurarsi l’energia di cui ha bisogno per continuare a esistere.
La principale differenza, perciò, con Diabolik, Kriminal, Satanik e lo stesso Jnfernal sta dunque nel fatto che ci troviamo di fronte non a un genio del delitto, un criminale pericolosissimo comunque in carne e ossa, ma a una entità, di fatto, soprannaturale difficilissima da contrastare per la sua specificità (mica le puoi sparare).
Dal punto di vista tecnico invece si nota un utilizzo più frequente delle splash-page molto meno abituale invece negli altri albi di genere citati prima.



Bella la splash-page iniziale a introdurre subito tensione nell’albo.
Peccato che una pupilla sia più dilatata dell’altra.
Altro dettaglio da segnalare, nei disegni, è la frettolosità di certe vignette senza sfondi per accelerare probabilmente i tempi di consegna. Va detto, comunque, che complessivamente la qualità delle tavole non è affatto disprezzabile.

Andiamo alla trama.
La storia è raccontata quasi tutta in flashback.
Infatti si comincia con una serie di tragedie, apparentemente inspiegabili, compiute da persone che noi vediamo possedute da altre entità.
Le morti che si susseguono vengono derubricate dalla stampa e dall’opinione pubblica come fenomeni isolati e, appunto, inspiegabili della follia umana, ma qualcuno a conoscenza delle origini dei fatti invece c’è e proprio da costoro parte il racconto degli antefatti.
Marcus Emerson, un geniale scienziato stava conducendo le proprie avanzatissime ricerche su un campo fantascientifico. Stava infatti cercando di trovare i segreti dell’immortalità affinché la nostra mente potesse continuare a vivere anche quando il corpo si sarebbe spento.
Ad aiutarlo nei suoi studi all’università di Hoover c’erano sei bravissimi studenti (quattro maschi e due ragazze) che lo affiancavano oltre che nelle lezioni anche nelle ricerche condotte.
Lo scienziato ha sofferto in gioventù per un incidente automobilistico che lo ha lasciato con un volto deturpato. Se la mente brillantissima lo ha innalzato nei suoi studi, negli affetti e nelle relazioni sociali lo scienziato però si è sentito respinto ed escluso.
Tuttavia egli tiene a bada questo risentimento fin tanto che il lavoro assorbe le sue energie.
Una notte, mentre si ritrova da solo, decide di provare su di sé gli effetti della apparecchiatura elettronica che ha allestito nel corso degli anni. Gli effetti sono catastrofici: le radiazioni assorbite, troppo forti, lo uccidono. Ma la mente sopravvive e, carica di odio, comincia a vagare cercando corpi da possedere per dare sfogo alla propria rabbia.
Il primo è proprio uno dei suoi assistenti che quella notte nei giardini del campus stava amoreggiando con la sua fidanzata.
Marcus si impadronisce di lui e, con violenza, prima possiede e poi strangola la giovane.
Gli amici dell’assistente Philip, increduli della sua colpevolezza, si battono per dimostrarne l’innocenza ma tutte le prove sono contro di lui.
Nel frattempo rinvenuto, ma immemore di quanto fatto nella sua incoscienza.
La condanna a morte sembra inappellabile, ma a salvarlo sarà un altro (tentato) delitto di Marcus che ricalca il precedente (stavolta presi di mira sono altri due assistenti fidanzati, Burt e Lyn). Il mancato successo di Marcus consente ai ragazzi di comprendere le dinamiche accadute anche in precedenza e di riuscire a convincere le autorità sull’esistenza della reale minaccia.
Ora si tratta di studiare dagli appunti lasciati dallo scienziato la possibilità di ricostruire la macchina che ha prodotto la situazione (e che andò distrutta durante il tragico esperimento) per provare a debellare la mostruosità creata.
Ma l’estrema difficoltà di combattere un simile nemico è evidente a tutti.
Il prossimo albo viene annunciato con queste parole: Leggete il prossimo numero di Spettrus, La torre della tortura – una nuova agghiacciante avventura della “mente che uccide”.

Curiosità: la figura di Philip è identica nelle fattezze al Martin Mystere giovane che tutti conosciamo.
Non è che Alfredo Castelli si sia ispirato a quel personaggio (che tra parentesi è anche un secchione) ?

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[Puro Veleno]

Spettrus #2 - Aprile 1965
Edizioni Cervinia

Quasi cinquecento i visitatori di questo topic, ma nessun commento lasciato in proposito.
Il dubbio che la testata interessi poco, per non dire nulla, sfiora l’estensore.
Il quale, tuttavia, non si scoraggia e prosegue la dissertazione.

Cosa accade in questo secondo numero?
Naturalmente continua la lotta tra l’entità malefica Spettrus e il pugno di giovani scienziati che si oppongono alla sua esistenza.
Leggere questo nero tascabile degli anni Sessanta nel periodo in cui il Covid19 sta producendo gli effetti che sappiamo può creare strane analogie nella mente del lettore.
Convocati dal colonnello Jhonson (sic! ) i 4 giovani scienziati (Philip, Angel, Randa e Burt) apprendono le istruzioni che l’ufficiale impartisce loro sulle modalità per combattere Spettrus. Dovranno dividersi e raggiungere quattro sedi diverse per continuare le proprie ricerche scientifiche impedendo in tal modo all’entità di poterli tenere sotto controllo tutti contemporaneamente. Spettrus, presente all’incontro e conscio della minaccia derivata dagli sforzi della “task force” predisposta, sceglie di seguire per il momento il solo Burt. Quest’ultimo si reca in auto fuori città, diretto in un paesino di provincia dove possiede una casa lasciatagli dal nonno. In questo villaggio ritrova alcuni amici e amiche d’infanzia con le quali trascorre le serate. Nell’abitazione di uno di questi, Alfred, vive un’atmosfera misteriosa. Il castello dove vivono Alfred e la moglie Audrey è visitato da Spettrus, il quale, per alimentarsi e continuare a vivere è costretto a nutrirsi del terrore generato dalle sue perfidi azioni.
Impossessandosi del corpo di Alfred, Spettrus cattura la moglie e altre ragazze del posto che poi rinchiude in una torre del castello per torturarle spietatamente. Le sparizioni delle donne allarmano Burt, che con i suoi amici cerca di risolvere il mistero apparentemente insolubile. A venirgli in aiuto è il cane lupo King che ha la particolarità di avvertire la presenza di Spettrus quando questi si “incarna” nei corpi di qualcuno e a reagire con lo spirito battagliero di un Flok quando si avventa sulle giubbe rosse.
Nelle concitate fasi finali della storia viene inoltre compreso da Burt un altro importante aspetto: Spettrus riesce a prendere possesso solo dei corpi maschili e non di quelli femminili, verso i quali però sfoga tutta la sua rabbia. Bella la sequenza finale nella quale i sei giovani nel castello, più il cane naturalmente, si trovano isolati perché le comunicazioni con l’esterno sono state tagliate e per avvertire del pericolo devono ragionare su come cavarsela. Escono le donne che non possono essere “impossessate” da Spettrus e si dirigono verso l’ufficio postale per avvertire gli altri componenti delle novità, ma il rischio è che per strada, pur essendo mattina presto, ci sia un uomo in cui l’entità possa impadronirsi, contagiandolo del male per attaccare le donne.
Succederà, Spettrus prende la volontà di un guardiacaccia in giro per il paese (con fucile a tracolla), ma sarà bloccato in tempo da uno dei giovani che aveva visto il pericolo in tempo dalle finestre del castello e dal provvidenziale balzo di King.

Questa, a grandi linee, la sinossi del secondo numero.
Come per il primo numero i disegni rimangono di un livello accettabile, certo, in molte vignette gli sfondi o sono appena accennati o proprio non ci sono.

Non mancano poi anche casi di vignette con teste scontornate e un’orribile vignetta con i retini sgranati a creare un terribile effetto.


Il fatto di separare i 4 scienziati in luoghi diversi fa presagire che si tratti di una esigenza narrativa per variare gli scenari e alternare le vicende degli antagonisti di Spettrus per non annoiare i lettori. Rimane la curiosità, oltre che nel vedere come si conclude l’intera vicenda, anche nel capire come si riesca a trovare spunti interessanti per 50 albi senza rimasticare sempre le stesse situazioni. Sicuramente questo secondo numero ha offerto qualche momento di interesse e una certa tensione ben costruita. Il prossimo numero, il terzo, sarà intitolato “L’inferno dei pazzi”.

Termino con due note a margine, legate al sommario e ai redazionali.
In seconda di copertina, nel colophon, viene erroneamente indicato come titolo quello che sarà invece del prossimo albo.
Mentre, a pagina 122, c’è un cruciverba incompleto. Mancano diverse definizioni verticali (dalla 26 alla 43 ) che rendono così ardua la risoluzione del gioco. Io l’ho completato quasi tutto, ma su tre definizioni (la 38, 41 e 44) ho dei grossi dubbi.

Qualcuno è in grado di risolverlo completamente?
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[wakopa]

[Puro Veleno]

[AAHHYAAAAK]

A me interessano molto le tue recensioni. Qui non commento perché sinceramente non conosco il fumetto
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Enzo]

Ho avuto la serie di Spettrus in passato e ne ho letti diversi devo dire che non mi dispiacevano.
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Enzo.

Carissimo Sergio, un grazie infinito per tutti i sogni che mi hai regalato.

Sergio Bonelli Editore Forever

[Puro Veleno]

[stimeex]

Conosco la serie "di nome" nel senso che frequentando, anche se non ci vado da mesi oramai, altri lidi ne parlavano.
Ma non vado oltre.
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La vita è fatta di scelte. Di alcune ci pentiamo, di altre siamo fieri. Siamo quelli che decidiamo di essere.
Graham Brown.

[simon]

[stimeex]

Dimenticavo: complimenti anche da parte mia!
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Graham Brown.

[Cain68]

E' un personaggio che non conoscevo ma confesso che l'idea è molto intrigante. I disegni non mi convincono molto però.
Complimenti anche da parte mia per il lavoro che stai facendo.
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L'ORGANIZZATORE E' SEMPRE AL LAVORO.....
Sergio e Gallieno adesso sono insieme a Darkwood, grazie per tutti i sogni che mi avete regalato.