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[Kramer76]

uomini o mostri
old boy numero 21, ottobre 2023, testi russo, disegni nespolino
continua il periodo d'oro per russo sia su dylan dog che su zagor, uno di quelli che sta dimostrando di avere più idee
e soprattutto di saperle realizzare convincendo e coinvolgendo il lettore, ad esempio, in questo omaggio a woody allen
che nonostante le ultime assurde traversie, causa una sanguinosa vendetta dell'ex-moglie, rimane un padre nobile
del dylan dog sclaviano, l'autore cita "broadway danny rose" ma soprattutto il favolistico "la rosa purpurea del cairo"
compaiono sia allen, seppure con le fattezze di wallace shawn, sia la farrow in uno dei ruoli più classici di dylan dog
ci sono alcune ingenuità, mi si passi il termine (l'accenno animalista a pag.67, il twist finale, la retorica mostreggiante)
ma che sono coerenti con la fonte di ispirazione, nonché con l'effetto nostalgia che dovrebbe essere sempre alla base
di questa collana: vedi anche carrellata di pupazzi che duettano con groucho (addirittura a pag.65 c'è paolantoni )
disegni molto classici, bonellianamente parlando, chiari, precisi, con anche alcuni slanci (da pag.45 in poi)

voto 7+



i supplizianti
old boy numero 21, testi ambrosini, disegni camagni
la storia-testamento di ambrosini, una delle sue migliori su dylan dog, una delle migliori degli ultimi anni
e probabilmente la migliore pubblicata su questa fortunata collana, molto interessante la presentazione della storia
in cui, oltre a citare le fonti, si sottolinea l'evidente sintonia tra i due autori, che hanno uno stile quasi identico
certo, alcune scene sono troppo essenziali, tipo quelle con i pupazzi dei supplizianti, invece l'affresco a pag.187
è bellissimo come il resto della storia, vedi le stupende e suggestive scene con il castello, la prigione militare
le scene di guerra, la spy story, il dramma, la vicenda meta-cine-letteraria (i capitoli che scandiscono il tempo)
insomma tutte quelle divagazioni di cui è maestro il conte: un dylan senza dylan, eppure il dylan più vero
non mancano anche perle puramente dylaniane: il simil-cagliostro, il quattordicesimo piano, groucho sulla vespa
copertina brutta come lo era l'originale texiana "il signore dell'abisso", ma albo che nel complesso riconcilia

voto 9

[Kramer76]

anime mutanti
old boy numero 24, aprile 2024, testi e disegni ambrosini
indubbiamente una storia che mette una tristezza infinita perché l'ultima di uno dei più grandi autori bonelliani
c'è sempre quello stile surreale fiore all'occhiello di ambrosini: funzionavano anche le battute, le gag con groucho
un dylan anomalo eppure atavico: mi è piaciuta la vicenda del ragazzino sequestrato, del carceriere ritardato
nonché della mamma tipico personaggio ambrosiniano, praticamente una maschera che riassume tutto il dylan del conte
tuttavia bisogna essere anche oggettivi, la storia alla fine non va molto al di là della mera citazione letteraria....
i disegni si fanno sempre più nervosi, abbozzati, pur rimanendo accessibili all'occhio sensibile degli aficionados....
l'omaggio ci stava, ma la copertina a me personalmente non piace

voto 6+



il dilemma dell'aragosta
old boy numero 24, testi russo, disegni fattori
questa volta russo fa un mezzo buco nell'acqua, la storia si lascia leggere e il personaggio è centrato
l'assicuratore mi ha ricordato certi horror di serie b americani di stampo televisivo, degli anni 80/90
soprattutto nella classica scena in cui aspetta dylan sul divano dopo aver fatto una strage...
però stavolta i detrattori di russo potranno calcare la mano su un certo ingenuo manierismo, innegabile
l'odiosa ex-fidanzata si poteva pure eliminare, invece sopravvive... il killer che si chiama englund...
do una risicatissima sufficienza giusto perché nella presentazione russo trova tempo per citare cico...
fattori un buon disegnatore classico bonelliano

voto 6-

[teo]

[Kramer76]

terre desolate
old boy numero 18, aprile 2023, testi cavaletto, disegni freghieri
un ottimo old boy con due storie in cui a farla da padroni sono soprattutto i due disegnatori
che con la loro personalità strabordante fanno loro le due storie (comunque due storie scritte bene)
soprattutto in questa prima storia, che mi ha ricordato la freghieriana "il druido" molto vagamente
lo storico disegnatore di dylan dog è in forma e la preponderante presenza di sequenze mute
gli permette di dare il meglio, soprattutto nelle prime 20/30 pagine fiabesche che già ti catturano
poi a pag.70 e seguenti con l'adulterio che alza l'asticella... lui le donne le sa ancora disegnare...
le gocce che si pongono al di fuori della gabbia bonelliana sono equivocabili ma mi piacciono
la storia forse ha una soluzione un pò banalotta, con il cambio di prospettiva e il delirio finale
però alzo il voto proprio per l'importanza della componente grafica e per l'omaggio a piccatto
e perchè, comunque, ci troviamo di fronte a una delle migliori storie del 2023, fossero tutte così

voto 8-



il diavolo in paradiso
old boy numero 18, testi russo, disegni bacilieri
contrordine, ho detto "i supplizianti" è la migliore degli old boy(ormai la vera serie regolare di dylan)
ma questa è anche meglio, come detto in precedenza bacilieri uber alles, ma qui c'è anche una storia
brillante che rimescola elementi, se vogliamo, molto semplici: una tenera love story, la gelosia di uno sconosciuto
qualcosa di barbatiano, emozioni pure: divertimento, il sogno bucolico, perfino una certa commozione
una storia "in costume" (un genere che, come ho già detto, tra quelli più recenti, funziona sempre), cagliostro
insomma per me (e qui scusate se ripeto) forse la migliore storia degli ultimi anni... un piccolo capolavoro....
bacilieri un genio, forza di natura, come le sue composizioni floreali, che si inerpicano e (ri)plasmano la storia
per citare qualcosa: pag.157, oppure pag.164-165, sa pure disegnare i personaggi femminili, che volere di più?
russo si conferma autore su cui puntare per il futuro imminente in bonelli, sia su dylan dog che su zagor
copertina provocatoria e respingente per un albo davvero ben fatto

voto 9+

[Walter Maddenbrook]

Leggendo i tuoi commenti, Kramer, mi sa che in tutti questi anni non ho capito niente a seguire la serie regolare anziché l'oldboy.
Anche se in genere siamo in disaccordo su Ambrosini, voglio provare a recuperare i numeri che consigli.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Walter Maddenbrook]

****** Spoiler su DD 449 - La misura del mondo *************

Mi ero ripromesso di non leggere più storie di Ambrosini, ma date le circostanze mi è sembrato un po' un suo testamento e l'ho fatto.
Di suo non scrive male, ma è troppo scombinanto, con logiche casuali (sì, lo so, si usa il termine "onirico" per fare figo ma in questo caso è un difetto), cerca di fare della poesia ma senza la minima base solida, e così risultano solo cose buttate lì.
L'atmosfera creata è incisiva, ma la trama è troppo evanescente e sgangherata per reggerla.
I disegni poi sono oltre l'imbarazzante, non lo so se sono legati a qualche limite derivato dalla sua malattia, ma è roba sotto l'impubblicabile. Mi dispiace dire queste cose di una persona che non c'è più ma è così.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Walter Maddenbrook]

********** Spoiler su DD 450 - Shock *********************

Credo che questa sarà l'ultima storia della Baraldi che leggerò. Basta, evidentemente non avremo feeling, che devo dire.
E sì che questa storia non è nemmeno disarmonica come le altre, ha anche un suo filo, e presenta strutture che perfino odorano di sclavismo, con scambi di personalità e colpi di scena, ma è tutto raccontato nel solito modo moscio, privo di qualunque coinvolgimento.
Eppure la qualità della prosa è buona, ma non so perché non ti tocca mai.
Poi vabbè, Mari a me mi ha sempre fatto cagare e quindi peggiora le cose, ma non è colpa della Baraldi.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Spiritello senza scure]

[Walter Maddenbrook]

Sì, ho usato un morbido giro di parole....

(Oh, gusti personali, naturalmente.... so che in genere è molto apprezzato)
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Kramer76]

MARI MAESTRO

[Smirnoff]

Quando su Nathan Never vedevo che i disegni erano di Mari ero tentato di restituire la copia all'edicolante.

[Walter Maddenbrook]

****** Spoiler sul n. 451 - Terra funesta *********************

Non so se il mio giudizio negativo è frutto di prevenzione. E sì che il tema del rancore accumulato che poi trova sfogo in una mente malata e omicida è anche interessante, ma viene declinato nell'ennesima vendetta dello sfigato bullizzato, e ormai ho fatto la nausea. La femminilizzazione darkettosa della testata ha portato a una sfilza di queste dinamiche adolescienziali da ragazzine che non reggo più e ora ne fa le spese il povero Sicchio. Che si impegna anche, e la forza dell'albo è più su un piano grafico e sperimentale, con l'orrore interno che si esteriorizza in forme mostruose. Qui la cosa è riuscita e mi sento di dire che è parto anche dello sceneggiatore, ma i boost vengono tutti sparati lì, graficamente, mentre da un punto di vista letterario c'è poco.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Walter Maddenbrook]

*********** Spoiler sul n. 452 - Un tranquillo venerdì di paura ****************

La sceneggiatura è allegra e brillante, e non poco sclaviana in questo personaggio della zia, un po' pazzo, sopra le righe ma che riesce ad esserti simpatico pur nella sua ambivalenza di fondo che intuisci.
Peccato che il soggetto è banalissimo, e appunto prevedibile fin dall'inizio. Ma insomma, come oretta di svago non si è letto male.
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Walter Maddenbrook]

************** Spoiler su DD n. 456 - Colui che divora le ombre *******************
Bilotta - Roi

Bilotta cerca di volare alto, seguendo il canone sclaviano tra incarnazioni metaforiche dei malesseri interiori e varie sequenze (il pestaggio dei bulli, il finale col twist ecc) ma si ferma molto lontano. In certi momenti pare voglia puntare a un neo Mefistofele, ma nemmeno lo sfiora. Con questo non si legge male, che Bilotta sa scrivere e i dialoghi sono di buon livello. Ma ciccia ce n'è poca, è tutto abbastanza vacuo, in mezzo a scene che non si capiscono bene e personaggi che compaiono senza un vero perché.

PS: ultimamente ho deciso di non leggere più ogni numero ma selezionare in base all'autore (tipo: basta Baraldi) e tra quelli su cui punto ci sono in testa Barbato e Bilotta... però se ora comincia a mosciarsi anche quest'ultimo....
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"Ahh, mò te ne pidjh' più sol' che Paperino, ma anc'.... Sagòr!"

[Puro Veleno]

LA SOTTILE LINEA NERA

DYLAN DOG #457
Testi: Gianmaria CONTRO
Disegni: Luigi SINISCALCHI



Questa volta mi concentro sulla trama e parto da lì provando a metterla in ordine.

S
P
O
I
L
E
R


In una giornata nella quale il malumore si impadronisce del nostro DD, questi esce dalla propria abitazione e a piedi cammina incurante tra la gente per le vie di Londra. Comincia a piovere mentre sosta su una panchina da solo e una donna non più giovane attacca bottone e lo invita a casa propria.
Attenzione! La donna è morta una quarantina di anni prima, durante la guerra delle Falkland tra inglesi e argentini. Sorpresa in una abitazione da una pattuglia di soldati inglesi e abusata fece esplodere una bomba a mano morendo dilaniata insieme ai soldati (l’unico a salvarsi, rimanendo monco, si suiciderà comunque qualche anno dopo in Inghilterra).
Questa presenza fantasmatica si dilegua una volta condotto Dylan in un tugurio che una volta fu l’abitazione di Milton (l’unico sopravvissuto all’esplosione). Continua a piovere e Dylan ha visioni/allucinazioni di guerra. Al suo risveglio compare Milton (altra presenza fantasmatica, giacché è morto suicida da almeno 30 anni) e dopo i primi scambi di battute chiede a Dylan di indagare sulla recente presunta morte di un suo vecchio amico (uno dei commilitoni) in un cantiere mentre stava lavorando alla costruzione di un palazzo. Dylan prende in carico la richiesta, ma le persone coinvolte risultano, anche all’ispettore Bloch, inesistenti. Le allucinazioni di cui è preda DD si susseguono, scene di guerra e di orrore.
Riprendono le indagini, mentre prosegue la pioggia (il contatto con l’acqua funge da innesco per le visioni di DD) e altri ex-commilitoni di Milton vengono in maniera sempre truculenta soppressi fino a quando la donna (Irene Hope) incontra Milton con DD spettatore e lo induce ad ammettere la verità, i fatti accaduti, e non le mistificazioni che aveva addotto al ritorno e raccontato alla ex-moglie. Il fantasma di Milton accetta la realtà e svanisce con il fantasma della donna in un’altra dimensione.
Se ho compreso bene, questo dovrebbe essere il plot.
Quindi, si tratta di una storia di fantasmi dove qualcuno non si stacca dalla proprie ossessioni fin quando non interviene qualcun altro a farglielo comprendere.
E Dylan Dog? Potremmo dire che qualcuno si diverte a metterlo in mezzo procurandogli una serie di allucinazioni che di riflesso DD trasmette a noi lettori.

Storia, dunque, carica di suggestioni e di splatter.




Appropriato l’invito, per chi non lo conoscesse già, alla lettura delle poesie di Rupert Brooke.



In certe vignette il tratto di Siniscalchi mi ricorda quello dell'ottimo Tacconi.

Apprezzabile, infine, la splash-page (pag.65) con citazione al grandissimo Gianni De Luca.


PS io la storia l'avrei intitolata LA MEMORIA DELLA PIOGGIA.
Mi sembra più azzeccato.
Cosa sia la sottile linea nera non l'ho capito
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